domenica 22 febbraio 2015

Shampoo Solido Lush Gin Tonic: shampoo per capelli grassi – recensione e opinioni


Buongiorno a tutti :) Eccomi nuovamente qui per raccontarvi la mia crociata ai capelli non in salute e tutti i rimedi per capelli grassi come shampoo e balsami che ho collaudato negli ultimi mesi.
Il prodotto di cui vorrei parlarvi è Gin Tonic, uno shampoo solido di Lush, formulato appositamente per sgrassare i capelli con delicatezza e risolvere così il problema dei capelli grassi grazie al potere riequilibrante della lavanda, ginepro e lime.

Shampoo solido Gin Tonic di Lush

Lo shampoo si presenta sotto forma di saponetta tonda di colore viola, con un profumo di lavanda niente male. Qual è il vantaggio di avere uno shampoo solido invece di uno shampoo liquido? Molto semplice: nessun conservante e facilità di trasporto per esempio in valigia e in aereo. Nessun rischio di rovesciarlo e nessun disastro in borsa. Inoltre si tratta di un super concentrato: vale come tre bottiglie da 250 ml (circa 80 lavaggi), al modico prezzo di 8,95€. E poi un'altra cosa che mi piace tanto: no packaging, no confezione, no rifiuti. Anche l'ambiente ringrazia! Non è splendido?
E poi appunto, combatte i capelli grassi in modo naturale. Vediamo che cosa ci dice l'analisi dell'Inci, indicando come sempre in verde gli ingredienti naturali e in nero i componenti sintetici sicuri, come suggerito nel sito:

Sodium Lauryl Sulfate (Sodium Lauryl Sulfate), Decotto di lavanda (Lavandula angustifolia), Decotto di rosmarino (Rosmarinus officinalis), Olio essenziale di ginepro (Juniperus communis), Olio essenziale di limone (Citrus limonum), Olio essenziale di lime (Citrus aurantifolia), *Citral (*Citral), *Limonene (*Limonene), Profumo (Perfume),Colour 60725 (Colour 60725)
* Naturalmente presente negli oli essenziali

Ecco che cosa ci dice il biodizionario sulla composizione di questo shampoo solido:

Pallini gialli:
Limonene: allergene del profumo (in questo caso di origine naturale)

Pallini rossi:
Juniperus communis: vegetale
Colour 60725: colorante cosmetico

Risultati ambigui:
Olio essenziale di limone: viene considerato rosso solamente per le pelli esposte al sole, diversamente è verde. In questo caso trattandosi di un'applicazione sui capelli e non sulla pelle, dovrebbe essere pallino verde. Per correttezza ritengo che sia una voce ambigua.
Citrus aurantifolia: il biodizionario mi restituisce due risultati di cui uno con un pallino giallo e uno con pallino verde, a seconda che siano rispettivamente “leave on” o “take off”. Non ho idea di cosa significhi.
Citral: il biodizionario mi restituisce due risultati identici, di cui uno con pallino giallo e uno con pallino verde. Il sito lo indica come ingrediente naturale.
Profumo: non viene specificato di quale profumo si tratta. In tutti i casi elencati dal biodizionario ci sono pallini rossi e gialli e nemmeno uno verde, ma onestamente non vorrei metterlo nella categoria sbagliata, percui preferisco metterlo nella categoria dei risultati ambigui. Il sito parla di formulazione segreta per questioni di rischio di spionaggio industriale, ma parlano di una percentuale elevata di profumi di origine vegetale.

Per quanto riguarda i pallini rossi ho approfondito le ricerche. Il Juniperus communis molto semplicemente non deve essere usato in caso di infezioni delle alte vie urinarie, insufficienza renale, gravidanza e allattamento. Diciamoci però che mediamente lo shampoo non viene bevuto, e che anzi, questa sostanza ha delle proprietà antibatteriche niente male, che non possono che essere utili a livello epidermico della cute. Per quanto riguarda invece il colorante CI 60725, indicato come di origine sintetica sicura, ho i miei dubbi. Ma la quantità dev'essere così bassa (si trova in fondo alla lista!) che non ha senso preoccuparci.

Passiamo oltre e vediamo in questo video ecco come si usano: 



Proprio come mostra la signorina, basta passare poche volte la saponetta umida sui capelli bagnati per avere una bella schiumetta lavante profumata. Ovviamente in questo caso non è possibile diluire il prodotto. Personalmente evito di passare la saponetta sulle punte dei capelli perchè le punte non hanno bisogno di essere sgrassate, diversamente dalla cute. Questa è anche una buona norma generale, applicabile a tutti i tipi di lavaggio, per preservare l'idratazione delle punte dall'aggressività sgrassante dello shampoo, che per quanto possa essere delicato, tendenzialmente rovinerà i capelli.

I capelli una volta asciugati sono sgrassati a fondo, forse anche troppo, visto che per la prima volta nella vita ho notato un po' di secchezza del cuoio capelluto che mi ha portato a una leggera formazione di forfora che si elimina con la semplice asciugatura. Ho risolto questo problema alla base evitando di utilizzare sempre questo shampoo e alternandolo a un prodotto dall'Inci un po' meno pregevole e che sporca i capelli un po' più velocemente, ma che non secca eccessivamente la cute. In genere alterno “Gin Tonic” con “A testa alta” e con uno shampoo Yves Rocher di cui parlerò in un altro post più avanti.
I capelli restano profumati e leggeri per diversi giorni, e tutto sommato restano pure idratati nelle punte, il che evita l'effetto crespo che solitamente mi fa dannare. Questo è sicuramente uno dei prodotti che mi permette di mantenere i capelli puliti più a lungo, e di fare shampoo meno frequenti.

Poiché non mi faccio mancare niente, ho provato Gin Tonic in abbinamento a un altro prodotto solido che mi ha entusiasmato, il balsamo Jungle di Lush, di cui si parlerà nel prossimo post.


2 commenti:

  1. Grazie della tua recensione! Voglio assolutamente provarlo! Per quanto riguarda il tuo dubbio sull'espressione 'leave on' e 'take off' credo si possa tradurre come 'senza risciacquo' (tenere su) e 'con risciacquo' (porta via)

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  2. Grazie della tua recensione! Voglio assolutamente provarlo! Per quanto riguarda il tuo dubbio sull'espressione 'leave on' e 'take off' credo si possa tradurre come 'senza risciacquo' (tenere su) e 'con risciacquo' (porta via)

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