Buongiorno
a tutti :) Eccomi nuovamente qui per raccontarvi la mia crociata ai
capelli non in salute e tutti i rimedi per capelli grassi come
shampoo e balsami che ho collaudato negli ultimi mesi.
Il
prodotto di cui vorrei parlarvi è Gin Tonic, uno shampoo solido di
Lush, formulato appositamente per sgrassare i capelli con delicatezza
e risolvere così il problema dei capelli grassi grazie al potere
riequilibrante della lavanda, ginepro e lime.
Shampoo solido Gin Tonic di Lush |
Lo
shampoo si presenta sotto forma di saponetta tonda di colore viola,
con un profumo di lavanda niente male. Qual è il vantaggio di avere
uno shampoo solido invece di uno shampoo liquido? Molto semplice:
nessun conservante e facilità di trasporto per esempio in valigia e
in aereo. Nessun rischio di rovesciarlo e nessun disastro in borsa.
Inoltre si tratta di un super concentrato: vale come tre bottiglie da
250 ml (circa 80 lavaggi), al modico prezzo di 8,95€. E poi
un'altra cosa che mi piace tanto: no packaging, no confezione, no
rifiuti. Anche l'ambiente ringrazia! Non è splendido?
E
poi appunto, combatte i capelli grassi in modo naturale.
Vediamo che cosa ci dice l'analisi dell'Inci, indicando come sempre
in verde gli ingredienti naturali e in nero i componenti sintetici
sicuri, come suggerito nel sito:
Sodium
Lauryl Sulfate (Sodium Lauryl Sulfate), Decotto
di lavanda (Lavandula angustifolia), Decotto di rosmarino (Rosmarinus
officinalis), Olio essenziale di ginepro (Juniperus communis), Olio
essenziale di limone (Citrus limonum), Olio essenziale di lime
(Citrus aurantifolia), *Citral (*Citral), *Limonene (*Limonene),
Profumo (Perfume),Colour 60725 (Colour 60725)
*
Naturalmente presente negli oli essenziali
Ecco
che cosa ci dice il biodizionario sulla composizione di questo
shampoo solido:
Pallini
gialli:
Limonene:
allergene del profumo (in questo caso di origine naturale)
Pallini
rossi:
Juniperus
communis:
vegetale
Colour
60725:
colorante cosmetico
Risultati
ambigui:
Olio
essenziale di limone:
viene considerato rosso solamente per le pelli esposte al sole,
diversamente è verde. In questo caso trattandosi di un'applicazione
sui capelli e non sulla pelle, dovrebbe essere pallino verde. Per
correttezza ritengo che sia una voce ambigua.
Citrus
aurantifolia:
il biodizionario mi restituisce due risultati di cui uno con un
pallino giallo e uno con pallino verde, a seconda che siano
rispettivamente “leave on” o “take off”. Non ho idea di cosa
significhi.
Citral:
il biodizionario mi restituisce due risultati identici, di cui uno
con pallino giallo e uno con pallino verde. Il sito lo indica come
ingrediente naturale.
Profumo:
non viene specificato di quale profumo si tratta. In tutti i casi
elencati dal biodizionario ci sono pallini rossi e gialli e nemmeno
uno verde, ma onestamente non vorrei metterlo nella categoria
sbagliata, percui preferisco metterlo nella categoria dei risultati
ambigui. Il sito parla di formulazione segreta per questioni di
rischio di spionaggio industriale, ma parlano di una percentuale
elevata di profumi di origine vegetale.
Per
quanto riguarda i pallini rossi ho approfondito le ricerche. Il
Juniperus communis molto semplicemente non deve essere usato in caso
di infezioni delle alte vie urinarie, insufficienza renale,
gravidanza e allattamento. Diciamoci però che mediamente lo shampoo
non viene bevuto, e che anzi, questa sostanza ha delle proprietà
antibatteriche niente male, che non possono che essere utili a
livello epidermico della cute. Per quanto riguarda invece il
colorante CI 60725, indicato come di origine sintetica sicura, ho i
miei dubbi. Ma la quantità dev'essere così bassa (si trova in fondo
alla lista!) che non ha senso preoccuparci.
Passiamo
oltre e vediamo in questo video ecco come si usano:
Proprio
come mostra la signorina, basta passare poche volte la saponetta
umida sui capelli bagnati per avere una bella schiumetta lavante
profumata. Ovviamente in questo caso non è possibile diluire il
prodotto. Personalmente evito di passare la saponetta sulle punte dei capelli perchè le punte non hanno bisogno di essere sgrassate,
diversamente dalla cute. Questa è anche una buona norma generale,
applicabile a tutti i tipi di lavaggio, per preservare l'idratazione
delle punte dall'aggressività sgrassante dello shampoo, che per
quanto possa essere delicato, tendenzialmente rovinerà i capelli.
I
capelli una volta asciugati sono sgrassati a fondo, forse anche
troppo, visto che per la prima volta nella vita ho notato un po' di
secchezza del cuoio capelluto che mi ha portato a una leggera
formazione di forfora che si elimina con la semplice asciugatura. Ho
risolto questo problema alla base evitando di utilizzare sempre
questo shampoo e alternandolo a un prodotto dall'Inci un po' meno
pregevole e che sporca i capelli un po' più velocemente, ma che non
secca eccessivamente la cute. In genere alterno “Gin Tonic” con
“A testa alta” e con uno shampoo Yves Rocher di cui parlerò in
un altro post più avanti.
I
capelli restano profumati e leggeri per diversi giorni, e tutto
sommato restano pure idratati nelle punte, il che evita l'effetto
crespo che solitamente mi fa dannare. Questo è sicuramente uno dei
prodotti che mi permette di mantenere i capelli puliti più a lungo,
e di fare shampoo meno frequenti.
Poiché
non mi faccio mancare niente, ho provato Gin Tonic in abbinamento a
un altro prodotto solido che mi ha entusiasmato, il balsamo Jungle di
Lush, di cui si parlerà nel prossimo post.
Grazie della tua recensione! Voglio assolutamente provarlo! Per quanto riguarda il tuo dubbio sull'espressione 'leave on' e 'take off' credo si possa tradurre come 'senza risciacquo' (tenere su) e 'con risciacquo' (porta via)
RispondiEliminaGrazie della tua recensione! Voglio assolutamente provarlo! Per quanto riguarda il tuo dubbio sull'espressione 'leave on' e 'take off' credo si possa tradurre come 'senza risciacquo' (tenere su) e 'con risciacquo' (porta via)
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