Buondì!
Qui si continua la lotta ai capelli che tendono a ingrassare,
nonostante la loro portatrice sia uno stecco di proporzioni bibliche.
Oggi
parleremo di Jungle, un balsamo solido di Lush non formulato
espressamente per capelli grassi, ma che io ho trovato
particolarmente valido e che senz'altro ricomprerò. Lo scopo
esistenziale di questo prodotto è quello di domare i capelli crespi
e ribelli, ma è perfetto anche per chi deve fare i conti anche con
una chioma che tende a sporcarsi rapidamente.
I
pro immediati di Jungle sono:
- Prezzo contenuto: 6,95€ per 55g di prodotto, che a dispetto delle apparenze durerà veramente tanto.
- No al packaging: una volta terminato il prodotto non produrrete nessun tipo di rifiuto
- Profumo fresco: ragà, a me il profumo piace e mi deve proprio prendere.
- Facilità di trasporto in aereo e in viaggio
- Ovviamente funziona come si conviene a un balsamo degno di questo nome!
Andiamo
dritti al sodo e diamo un'occhiata alla lista degli ingredienti:
Burro di cacao (Theobroma cacao), Cetearyl Alcohol & Sodium Lauryl Sulfate (Cetearyl Alcohol & Sodium Lauryl Sulfate), Propilene glicolico (Propylene Glycol), Avocado fresco biologico (Persea gratissima), Stearato di glicerile e PEG-100 stearato (Glyceryl Stearate & PEG-100 Stearate), Cetearyl Alcohol (Cetearyl Alcohol), Stearic Acid (Stearic Acid), Profumo (Perfume), Lecitina di soia (Soya Lecithin), Fichi freschi (Ficus carica), Banane Fresche Biologiche ed Equosolidali (Musa paradisica), Frutto della passione fresco (Passiflora edulis), Mandarini cinesi freschi (Fortunella japonica), Cetrimonium Bromide (Cetrimonium Bromide), Olio essenziale di Ylang Ylang (Cananga odorata), Olio essenziale di vetiver (Vetiveria zizanoides), Olio essenziale di cipresso (Cupressus sempervirens), Olio essenziale di legno di cedro cinese (Cupressus funebris), Clorofillina (CI 75810), *Limonene (*Limonene), *Cinnamal (*Cinnamal)
*Naturalmente presente negli olii
essenziali
Vi
ricordo che in verde sono segnalati gli ingredienti naturali e in
nero i sintetici sicuri. Vediamo un po' con l'aiuto del biodizionario
quali di questi ingredienti non ci piacciono:
Pallini
gialli:
Cananga
odorata:
emolliente
Limonene:
allergene del profumo (in questo caso di origine naturale)
Pallini
rossi:
PEG-100
Stearate:
Tensioattivo
CI
75810:
Colorante cosmetico
Cinnamal:
Allergene del profumo
Risultati
ambigui:
Propylene Glycol:
ci sono tanti risultati con pallini di colori differenti per questo
ingrediente. Sul sito si dice che sia di origine sintetica sicura, ma
forse sono un po' di parte. È un ingrediente di origine
petrolchimica.
Profumo:
non viene specificato di quale profumo si tratta. In tutti i casi
elencati dal biodizionario ci sono pallini rossi e gialli e nemmeno
uno verde, ma onestamente non vorrei metterlo nella categoria
sbagliata, percui preferisco metterlo nella categoria dei risultati
ambigui. Il sito parla di formulazione segreta per questioni di
rischio di spionaggio industriale, ma parlano di una percentuale
elevata di profumi di origine vegetale, il che è rassicurante.
Soya
Lecithin: emulsionante e tensioattivo di origine naturale. Non ho
trovato riscontri nel biodizionario. Altrove in internet non ho
trovato commenti negativi a riguardo, in particolare perchè di
origine vegetale.
Ficus
carica: nessun riscontro, ma stiamo parlando di fichi freschi,
credo proprio che non ci siano problemi.
Fortunella
japonica:
mandarini cinesi freschi. Nessun riscontro sul biodizionario, ma
stiamo parlando di frutta.
Cetrimonium Bromide: non ho
trovato un risultato univoco per questo ingrediente, quindi ho
cercato i due ingredienti separatamente, e non è saltato fuori
niente di buono, anzi, tanti pallini rossi e qualche pallino giallo.
Però non so se è attendibile come ricerca, quindi per prudenza lo
considero ambiguo. Il sito lo descrive come un ingrediente che oltre
ad agire come conservante, è un emulsionante e un agente
tensioattivo, e serve per domare l'elettrostaticità dei capelli
crespi.
Vetiveria
zizanoides:
nessun riscontro sul biodizionario. È l'olio essenziale di una
pianta erbacea. Quest'altro sito http://www.nononsensecosmethic.org/
lo inserisce nel contesto dei pallini gialli.
Cupressus
funebris:
nessun riscontro sul biodizionario. Secondo altri portali sarebbe da
inserire nel contesto dei pallini gialli.
Una
precisazione doverosa nel caso in cui anche voi abbiate fatto questo
check: il Stearic Acid è considerato dannoso se di origine animale,
mentre non c'è nessun problema in caso fosse di origine vegetale. In
questo caso il sito di Lush dichiara che si tratta di origine
vegetale, quindi è tutto ok.
Bisogna
dire che questo Inci non è proprio eccezionale. Ben 3 pallini rossi
e 2 gialli, e diversi risultati ambigui che però sembrerebbero tutti
di origine naturale e in questo senso “tranquillizzanti”. Ma la
verità è che non tutti in natura fa bene, e sarebbe interessante a
questo proposito approfondire il discorso dei singoli ingredienti
ambigui. Insomma, se qualcuno più esperto di me ha qualcosa da
suggerire in merito sarei molto felice se si facesse avanti e dicesse
la sua! Questo spazio è apertissimo al confronto e alle altrui
opinioni.
Quel
che io posso raccontarvi è la mia esperienza di utilizzo. L'uso di
questo balsamo non è proprio immediato come quello degli shampoo
solidi, ma bisogna lavorarci un po' di più. È necessario inumidire
la saponetta e lavorarla a lungo con le mani, e poi passare il
prodotto che si scioglie sulle lunghezze dei capelli. È un po'
macchinoso, e non è certamente un'operazione rapida. In alternativa,
sempre dopo aver lavorato il prodotto con le mani, è possibile
passare la saponetta direttamente sui capelli, insistendo con la
dovuta delicatezza, e quindi dalle radici verso le punte. Dopo
l'applicazione è necessario lasciar agire il prodotto per qualche
minuto, per fare in modo che l'azione ammorbidente faccia il suo
corso, dopodiché si può risciacquare.
Ho
letto di ragazze che per fare prima fanno sciogliere qualche scaglia
di prodotto in poca acqua, in modo da averlo pronto all'uso al
momento del lavaggio dei capelli, ma sinceramente non ho mai provato
a fare così, quindi non so dirvi qual è il risultato.
Anche
se durante l'applicazione non avrete l'impressione di avere un
prodotto che ammorbidisce, già dal risciacquo sentirete che i
capelli sono più setosi e lisci da accarezzare. La sensazione si
amplifica utilizzo dopo utilizzo e nel giro di pochi lavaggi si potrà
osservare una bella differenza.
L'impressione
iniziale è negativa perché siamo troppo abituate a usare balsami
pesanti e pieni di siliconi che ammorbidiscono i capelli in modo
esagerato proprio per dare la sensazione di setosità già a partire
dall'applicazione, ma Jungle agisce diversamente, in modo più
delicato e meno innaturale.
Inoltre
non sporca eccessivamente i capelli, e questo non può che essere un
bene per chi ha capelli che tendono a sporcarsi rapidamente e ha
bisogno di un prodotto adatto ai capelli grassi.
Dopo
l'asciugatura si sente che i capelli sono nutriti ma non appesantiti,
e durano puliti per diversi giorni.
Come
conservare i prodotti solidi di Lush? Dopo l'uso lo shampoo e il
balsamo solidi di Lush hanno bisogno di asciugare all'aria aperta.
Sconsiglio vivamente di tenerli stabilmente dentro la doccia, perchè
l'umidità perdura per tantissimo tempo, anche a toeletta conclusa, e
ciò non giova al prodotto, che rimane umido. Sul sito di Lush si
possono trovare dei contenitori metallici appositi per riporli una
volta asciutti, ma personalmente mi sono trovata molto bene anche con
un portasapone di plastica, che altro non è che un contenitore di
materiale plastico con il coperchio, ideale anche per il trasporto in
palestra. Per il trasporto fuori casa in scarsità di spazio in
valigia uso invece le bustine di plastica richiudibili, quelle che
contengono solitamente materiale elettrico, e che si possono trovare
a prezzi ridicoli anche nei negozi di bigiotteria o dai cinesi.
Nel
prossimo post vi parlerò di uno shampoo Yves Rocher che mi è stato
regalato a Natale e alternaro con l'azione eccessivamente sgrassante
di A testa alta e Gin Tonic. A domani :)
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