Oggi vi parlerò
piuttosto precocemente di un prodotto solare. Qui in Sardegna abbiamo
tante fortune, come ad esempio la possibilità di cominciare a
lavorare sulla tintarella già a metà aprile, e una ricca scelta di
ottimi ingredienti con cui creare cosmetici di qualità, come fa
Herbsardinia, una casa cosmetica sarda di cui vi ho già parlato che
produce cosmetici biologici certificati di qualità con i prodotti
della nostra terra.
In precedenza
vi ho parlato dello Shampoo Biologico al Mirto, entrando in modo
particolare nel merito della filosofia produttiva di Herbsardinia, e
quest'oggi vi parlerò invece del Latte solare al Mirto, un solare a
protezione media, che ha la straordinaria caratteristica di non
contenere filtri chimici, ma bensì dei filtri meccanici, con un
principio di funzionamento che vi spiegherò in seguito. Analizziamo
ora l'Inci:
Aqua
(Deionized Water), Aloe Barbadensis Gel*, Chamomilla Recutita Flower
Water*, Glycerin, Titanium Dioxide, Butylene Glycol, Cetyl Alcohol,
Cocos Nucifera Oil*, Glyceryl Stearate, Butyrospermum Parkii Butter
Extract, Parfum/profumo**, Sodium Stearoyl Lactylate, Benzyl Alcohol,
Mel*, Theobroma Cacao Seed Butter, Cetearyl Glucoside, Xanthan Gum,
Myrtus Communis Oil, Dehydroacetic Acid, Bisabolol, Glycine Soja
Oil*, Olea Europaea Fruit Oil*, Benzoic Acid, Sorbic Acid,
Tocopherol, Caprylyl Glycol, D-limonene, Sodium Hyaluronate,
Geraniol, Linalool
*Ingredienti
biologici
**
di origine naturale
Come possiamo
vedere con l'aiuto del Biodizionario abbiamo un ingrediente a pallino
rosso, nella fattispecie il Butylene Glycol, un umettante/solvente
che ha la funzione di fare in modo che l'acqua contenuta
nell'emulsione non evapori, dunque è un ingrediente necessario alla
sopravvivenza del prodotto nelle condizioni in cui più spesso lo
utilizziamo: essendo una crema solare, si troverà spesso al mare, a
temperature parecchio alte. Ho trovato in questa pagina
rassicurazioni in merito al suo utilizzo, quindi eviterei di
demonizzarlo.
Il Benzyl
Alcohol è indicato invece con pallino giallo. Si tratta di un
conservante presente in natura in molti olii essenziali. Spesso si
trova nelle preparazioni cosmetiche anche eco-certificabili
(percentuale massima di utilizzo: 1%), perché combatte un po' di
quelle schifezze che sulla pelle fanno solo danni, come i batteri. È
una sostanza allergizzante, ma suppongo che in queste concentrazioni
non ci sia granché di cui preoccuparsi, soprattutto considerando che
la maggior parte di noi non prende il sole quotidianamente. Questa
sostanza è utilizzata in associazione con il Dehydroacetic Acid,
altro ingrediente a pallino giallo dell'inci di questo prodotto
solare che ha sempre funzione di conservazione. La concentrazione
massima consentita è del 0,6% ed è considerato un ingrediente ben
tollerato dalla pelle. Anche il
Benzoic
Acid, contenuto nel latte solare, nei soggetti predisposti può
causare reazioni allergiche, infatti è indicata nel Biodizionario
con pallino giallo. La sua concentrazione massima consentita è del
0,5%.
Il
Geraniol, è un alcool che si trova in natura in molti olii
essenziali. Anche in questo caso si tratta di una sostanza
allergizzante, sconsigliata a chi è predisposto a reazioni
allergiche e ovviamente a chi già le manifesta. Nel biodizionario è
indicato con pallino giallo, ma si trova veramente in fondo alla
lista insieme al Linalool, un altro allergene del profumo.
Insomma,
questo inci non è proprio roseo come ci si potrebbe aspettare da un
prodotto biologico, ma bisogna dire che nella confezione è
chiaramente espresso che si tratta di un prodotto formulato per pelli
normali che non soffrono di allergie ed eritemi. Inoltre vi invito ad
analizzare l'inci di una qualsiasi crema solare del supermercato per
capire quanto invece questo prodotto non sia affatto male.
L'elemento
particolarmente positivo di questa crema consiste nel fatto che il
principio di funzionamento non è chimico, bensì meccanico: in
sostanza ci sono delle piccole particelle di origine minerale e
vegetale che schermano la pelle dai raggi solari, assolvendo alla
funzione di filtro fisico.
Il profumo è
quello inconfondibile del mirto sardo, è davvero gradevole, per
nulla stucchevole e persiste sulla pelle senza infastidire. La
spalmabilità è molto buona, diversamente dalla maggior parte delle
creme solari che non si finisce più di spalmare. La crema è davvero
vellutata e lascia la pelle morbida e idratata.
La domanda più
importante è: funziona? Assolutamente si! Io ho acquistato la
protezione media, che probabilmente non è adatta alla mia pelle
bianco latte, ma non mi sono bruciata per niente. Certamente è molto
importante ripetere l'applicazione a distanza di qualche ora e dopo i
bagni, come indicato anche nella confezione, ma decisamente assolve
al proprio compito.
Io decisamente
la promuovo, è un'eccellente alternativa ai prodotti solari del
supermercato che quasi sempre acquistiamo. Il costo non è proprio
basso basso, ma è decisamente sostenibile. Il problema è piuttosto
che il prodotto non si trova ovunque: Io ho acquistato il formato da
100ml su Permemakeup (mi sono trovata molto bene su questo sito che
tra l'altro ha diversi prodotti bio-compatibili), pagandolo 14,90€
e credo che durante l'estate acquisterò anche la protezione un po'
più bassa per quando sarò un po' più abbronzata.
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